Le Sistemazioni Idraulico-Forestali, dette SIF, sono una categoria multidisciplinare di interventi atti alla difesa del suolo soggetto a processi erosivi, su versante e nei torrenti, dovuti all’azione dell’acqua. Hanno lo scopo di gestire le cause e gli effetti dei fenomeni naturali di erosione per permettere lo svolgimento delle attività umane, minimizzando il rischio per l’uomo. Sono dette “idraulico-forestali” perché la categoria di opere realizzabili sono di carattere tecnico-idraulico e/o di carattere biologico-forestale.
I princìpi di integralità, gradualità e continuità degli interventi di SIF, così come le intuizioni che ne hanno caratterizzato l’evoluzione, sono ancora oggi solide fondamenta di un settore in continua evoluzione ed innovazione.
Recenti pubblicazioni definiscono le SIF come una disciplina trasversale che si occupa dello studio delle modalità di progettazione ed impiego di opere per contrastare inondazioni, processi erosivi e franosi, colate detritiche e fangose, distacchi di massi e la caduta di valanghe che avvengono nei bacini torrentizi. Altri autori definiscono le SIF come una materia che indaga i criteri di ricostruzione morfologica degli alvei e le condizioni per il ritorno della vegetazione spontanea, e promuove l’impiego, ove compatibile con l’entità e la natura del dissesto idrogeologico, di tecniche costruttive a basso impatto ambientale.
Grazie alle attuali conoscenze sui processi naturali è possibile elaborare una strategia di intervento a scala di bacino, ed operare scelte ragionate sulle tecniche e sui materiali da utilizzare per ogni caso progettuale. L’attuale approccio infatti, non prevede l’imposizione di interventi “standard” di sistemazione, ma adegua le tradizionali opere di SIF al contesto operativo. Attualmente è maturata la consapevolezza che qualsiasi opera sul territorio incide su equilibri fisici e biologici molto delicati: la scelta dei materiali deve considerare non solo le caratteristiche meccaniche e statiche, ma anche i vincoli naturalistici e paesaggistici.
L’Art. 2 della legge n° 152 del 10 febbraio 1992 attribuisce le Sistemazioni Idraulico-Forestali alle competenze dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali: figure professionali preparate ad analizzare, studiare e progettare contesti tanto articolati e complessi come i versanti e i torrenti.
