Mi presento. Sono Francesco Vidé. Sono appassionato di montagna e di musica corale; mi piace fare camminate, in silenzio, in quota, nel rigido freddo invernale soprattutto se l’obiettivo è un rifugio con la polenta nel menù, dirigo e canto in formazioni corali anche con attività concertistica, vedo nelle nuvole temporalesche un affascinante incontro tra fisica e arte.
Le giornate passate da bambino nel piccolo giardino di famiglia hanno sin dal principio stimolato quell’istinto primordiale del “voler capire come funziona” tutto quello che vedevo intorno a me e che si è tradotto, involontariamente, in un’infinita serie di giochi con terra, piante, acqua, legno, sassi e una lunga serie di esperimenti, per lo più fallimentari, che però hanno stimolato le scelte formative del futuro.
Ora faccio l’agronomo, una professione un po’ marginalizzata negli ultimi decenni, di limitata risonanza nella quotidianità, ma credo oggi sia una tra le più importanti per impostare nella giusta direzione l’evoluzione e lo sviluppo della società di domani. Nella visione comune la figura dell’agronomo è spesso associata al contadino o al giardiniere, ma la realtà è ben diversa: vi invito a visitare il sito istituzionale del CONAF per i dovuti approfondimenti.
Nell’ampia possibilità di soluzioni lavorative, mi sono orientato verso ciò che ritengo ad oggi per me più affine, interessante e stimolante: la libera professione. Tale scelta comporta importanti complicazioni ben note, ma al contempo offre la possibilità di mettere in pratica la mia natura, i miei valori e pensieri, di collaborare con professionisti ed artigiani di spiccato valore con i quali crescere in esperienze e nozioni, di affrontare ogni giorno una nuova sfida con l’obiettivo di contribuire umilmente a migliorare quanto ci circonda ad ogni scala di intervento e visione.