Le infrastrutture verdi e blu sono definite dall’Unione Europea come:
“una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici.
Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma e marine. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi sono presenti in un contesto rurale e urbano”.
Oltreoceano, l’U.S. Environmental Protection Agency fornisce una definizione più pragmatica, ossia:
“categoria di manufatti, tecnologie e pratiche che utilizzano sistemi naturali, o artificiali che simulano i processi naturali, con la finalità di migliorare la qualità ambientale e fornire servizi di pubblica utilità.
Quando sono utilizzate come componenti di sistemi per la gestione delle acque meteoriche le infrastrutture verdi, come i tetti verdi, le pavimentazioni permeabili, i rain gardens, e le trincee verdi possono fornire una varietà di benefici ambientali. Tali tecnologie possono contemporaneamente aiutare ad abbattere gli inquinanti atmosferici, ridurre la domanda di energia, mitigare l’effetto dell’isola di calore urbana e trattenere ossido di carbonio, offrendo al contempo alle comunità benefici estetici e spazi verdi”.
Le infrastrutture verdi e blu, con una visione più olistica, agiscono sul delicato equilibrio tra uomo e natura, tra le necessità di città funzionali ed efficienti e il rispetto dell’ambiente e del territorio.
Queste tematiche sono storicamente di competenza del Dottore Agronomo e del Dottore Forestale, figure professionali preparate per lavorare con una visione multidisciplinare dei problemi e delle soluzioni.
Oggi è quanto mai necessario evitare di seguire in maniera sconsiderata le “mode ambientali” del momento che spesso si rivelano insufficienti o, peggio ancora, controproducenti. La pianificazione e la progettazione di infrastrutture verdi e blu devono essere affrontate con un attento processo decisionale basato sul connubio tra evidenze scientifiche e senso del bello.
